C’è ancora qualcuno che nel crimine trova la vitalità, è Jacques Audiard, che solo nel contesto dell’illegale, del brutale, del violento e dell’ingannevole, solo là dove è tangibile la paura della morte o la vertigine della sopraffazione, riesce a concepire un amore che valga la pena raccontare. L’unico che nelle storie che si svolgono fuori dalla legalità vede non tanto una vacanza dello stato o una degenerazione della società quanto uno spazio romantico. Così i suoi immigrati dallo Sri Lanka che si fingono una famiglia ma in realtà non si conoscono, se davvero possono sperare in un domani migliore devono passare per l’oggi peggiore.

Scampati alla guerra civile si trovano in una guerra di bande alla periferia di Parigi. Il Dheepan del titolo, come tutti i protagonisti di Audiard, è in cerca di un cambiamento, viene ritratto nel momento in cui può cambiare vita e abbandonare la violenza ma per farlo dovrà essere sottoposto ad altra violenza.

Preso come gia...