L’impressione è che Takashi Miike possa qualsiasi cosa.

Yakuza Apocalypse non ha propriamente una trama, affianca personaggi in un grande scontro che è totalmente privo di motivazioni, eppure è contaminato di così tanto umorismo demenziale da mettere subito in chiaro che siamo qui per divertirci. E il divertimento in effetti non manca.

L’etica anarchica del regista giapponese gli consente di creare una razza di vampiri yakuza a cui fa bene il sangue delle persone normali e male quello degli altri yakuza. In questo mondo esistono anche dei villain senza senso da fumetto, una specie di uomo tartaruga che puzza, un altro vestito da padre pellegrino che gira con una bara in cui nasconde un’arma da fuoco come Django e infine il più temibile e pericoloso di tutti, il più efferato e violento: una tartaruga mascotte da squadra di calcio.

La quantità di ironia, battute, senso del grottesco e invenzioni che su questi presupposti basilari Miike riesce ad intavolare è incredibile...