Il sodalizio Ken Loach/Paul Laverty ha una sua poetica, precisa. Purtroppo però comincia anche ad avere una sua struttura, troppo precisa. I, Daniel Blake ripropone in pieno il solito svolgimento dei loro film, di fatto impoverendolo, svilendolo e annacquandone il potenziale. C’è un uomo, d’estrazione popolare ma di buona volontà, che ha una difficoltà, in questo non gli è molto utile “il sistema”, anzi è proprio contro di esso che si deve battere per affermare la propria umanità e la propria dignità, in un mondo che oggi come oggi corre troppo per interessarsi dell’individuo. Ad aiutarlo compare però qualcun altro, una donna, una famiglia o un amico, nei guai come lui eppure con il supporto di una comunità di pari, oppure dei colleghi del lavoro i due riusciranno insieme ad ottenere una soddisfazione che non compenserà i torti subiti ma commuoverà il pubblico.
Tutto è finalizzato all’idea che sono gli uomini ad aiutarsi quando lo stato non c’è...