La Francia è il primo paese ad usare il cinema per affrontare con una certa serietà, in un film di primo piano, l’emergere dei nuovi movimenti nazionalisti in tutta Europa.
A Casa Nostra lo fa a partire dal Front National di Marine Le Pen, in questo film chiamata con un altro nome ma lo stesso distinguibile, un po’ per la storia personale (figlia del precedente leader di partito che ne ha ammorbidito i toni apparentemente ma non nella sostanza), un po’ per le idee propugnate ma soprattutto, e qui sta il punto del film, per il modo di agire.

Il problema di un film come questo è allora il fine, voler dimostrare qualcosa invece di raccontare una realtà piena di contraddizioni. Dividere chiaramente i personaggi in buoni e cattivi. Quel che si dovrebbe evitare, come sempre nel cinema del resto, sono i punti di vista univoci, le direzioni imboccate senza guardarsi indietro e le condanne assolute. Ma in un film così politicamente urgente è molto difficile, si vede nella maniera in cui l’ideol...