Per esigenze sceniche CHiPs gonfia il seno di Kristen Bell, mette in evidenza i genitali di Dax Shepard, inquadra da vicino l’ano di un gatto, mostra il seno di una donna avanti con gli anni (con reazione schifata di chi guarda) e intavola diversi discorsi sulla frequenza opportuna di andare in bagno (uno dei due poliziotti forse ci va troppo, l’altro sicuramente ci va troppo poco, spoiler), sul fatto se provare ribrezzo nell’abbracciare un altro uomo in mutande sia omofobico o infine sull’erotomania di uno dei due personaggi. C’è insomma il fiero intento di andare dalle parti della comicità dei fratelli Farrelly, di giocare con il ribrezzo e il grossolano, di ruotare intorno all’umorismo dell’imbarazzo. Purtroppo però manca del tutto la capacità di organizzare l’eccesso in maniera che sia divertente, in maniera che crei un imbarazzo comico invece di un imbarazzo ordinario.

Che l’adattamento di CHiPs non potesse che essere comico era prevedibile, ma Dax Shepard dirige, sceneggia e inte...