All’insegna della grande imprecisione storica, del pressappochismo narrativo e della banalità, coperti da un velo di sentimenti tanto più giganteschi e urlati quanto più è necessario nascondere la pochezza della sceneggiatura, Dragon Blade è forse il film più sbagliato dell’anno. Come dice la trama stessa dovrebbe essere un ponte tra oriente e occidente, antichi romani che incontrano i popoli cinesi sulla via della seta per scoprire, dopo il più ovvio degli scontri iniziali, di non essere poi così diversi. Finiranno insieme a riparare mura e combattere contro la malvagità umana che non conosce fazioni.

Quando però anche Jackie Chan nella prima sequenza di combattimento mette in scena una coreografia mal montata e senza nessuna personalità, è evidente che il film non migliorerà né andrà da nessuna parte. Difficile era però prevedere che potesse andare così male, cioè che Daniel Lee imboccasse con tale decisione la via del ridicolo, che abusasse così tanto e con così poca ragione del ral...