Inizia proprio bene Frank con Domhnall Gleeson che con la sua faccia da emarginato macera nell’insoddisfazione di un lavoro di ufficio nella provincia britannica fino a che, come in una commedia anni ’80, gli viene proposto di sostituire il tastierista di un gruppo indie rock che si esibisce la sera stessa in quella cittadina. Aveva sempre cullato il desiderio di diventare una rockstar e ora sembra sia arrivato il suo momento.
C’è insomma tutto il brivido del grande desiderio che si avvera, delle passioni inespresse e delle velleità che per magia diventano realtà. È lo scontro con la realtà successiva alla prima serata ad arrestare anche il film.

Dopo il primo concerto ed essere entrato a far parte del gruppo ci sarà il ritiro per il nuovo album e il tentativo di esplodere, tutto intorno alla figura di Frank, motore propulsivo del gruppo ma anche individuo squilibrato che gira sempre con un casco gigante sulla testa per non essere visto. Parte un gioco dialettico ed e...