Ruben Fleischer non è tipo da film come Gangster Squad e questo lo si capisce subito, fin dalle prime scene, così appoggiate alle consuetudini del noir moderno e all'idea archetipa del genere, da non avere personalità e flirtare involontariamente con le parodie.

Regista di Benvenuti a Zombieland e 30 minutes or less, Fleischer si trova più a suo agio con i registri di commedia e soffre invece alle prese con personaggi che dovrebbero apparire tormentati e inconoscibili, duri fuori e morbidi dentro, invecchiati da una vita infame ma desiderosi di un domani migliore, idealisti a modo loro. Il simbolo di tutto ciò è Sean Penn, truccato a metà tra un villain di Dick Tracy e il grande James Cagney.

Il risultato è che Gangster Squad sembra un film realizzato da un team di agenti e una troupe di avvocati che si sono seduti a tavolino e hanno strutturato la sceneggiatura in maniera equa e soddisfacente per tutti i loro clienti, d...