Il primo film di Giorgia Farina, Amiche da morire, è un piccolo gioiello di scrittura di Fabio Bonifacci, messo in scena con buona consapevolezza di cosa occorra per far realmente funzionare le ottime idee sulla carta. Ho Ucciso Napoleone invece è una sceneggiatura scritta dalla stessa Giorgia Farina (aiutata da Federica Pontremoli) molto meno a fuoco che, nella sua ultima parte, sfocia nel nonsense.

Si tratta nuovamente di un film in cui un gruppo di donne cerca di sovvertire l’ordine del mondo degli uomini con un piano segreto (ma c’è un twist). Ciò che manca non è solo quella profondità di lettura sulle figure archetipe che aveva portato Bonifacci (nella sua sceneggiatura ogni personaggio è contemporaneamente fedele al suo stereotipo e più complesso di così) tuttavia, anche volendo trascurare quel tipo di lettura, Ho Ucciso Napoleone non riesce comunque ad utilizzare le medesime armi per raccontare il ribaltamento che ha in mente.

La storia è quella di una manager in car...