Ogni film è una lente d’ingrandimento su un solo aspetto, spesso molto piccolo e circoscritto, di una realtà. La periferia italiana oppure gli abitanti del centro storico, gli operai in un certo tipo di fabbrica o gli studenti di una certa zona, i testimoni di Geova oppure i malati di mente di un centro particolarmente progressista. Tutti contesti e personaggi specifici che il cinema ingrandisce. Del medio oriente e in particolar modo di Israele tendiamo ad avere sempre la medesima visione, la lente dei film ingrandisce sempre la medesima realtà. Libere, Disobbedienti e Innamorate si distingue subito perché sposta questa lente e magnifica altro: un trio di ragazze di diverse etnie, provenienze, gusti sessuali e religione. In uno dei luoghi che tendiamo ad identificare con la difficoltà ad esprimere se stessi se non si appartiene alla corrente mainstream, ha luogo una storia di diversità di successo.

Certo le vite delle tre ragazze che dividono un appartamento non sono prive di difficol...