Control era un film biografico di terribile supponenza, diligente esecuzione e inesorabile insipienza: “Ammirate la vita di Ian Curtis raccontata senza mordente”. The american è semplicemente un film sbagliato, che cercava di essere qualcosa di più rispetto al proprio genere (cinema di spionaggio) senza mai capire cosa sia necessario per riuscirci. La Spia forse è il suo lavoro migliore, finalmente dentro le regole (di nuovo del cinema di spionaggio), tutto atmosfere, riferimenti giusti (il libro e quindi lo stile di Le Carrè) e con un attore perfetto ad aiutare. Ora con Life ritorna a Control, ritorna alla parabola biografica per sineddoche, tutto James Dean raccontato da un momento peculiare della sua vita, l’attore visto un passo prima che di...
Life, la recensione
Life
di Anton Corbijn
8 ottobre 2015
Un giorno dovremo capire cosa tenga ancora Anton Corbijn legato al cinema d’autore quando così palesemente non lo ama e sembra volerlo cambiare da dentro senza però avere un fine nobile a giustificare l’operazione.
Pallida imitazione di un film d'autore che vorrebbe innovarne la struttura, eppure Life sembra non aver capito di cosa stiamo parlando o cosa sia necessario
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