C’era qualcosa di misterioso e calamitante in Maze Runner – Il labirinto, la maniera in cui gettava le basi per un mondo più grande senza mai raccontarlo dava un afflato potente alla storia di un gruppo di ragazzi intrappolati non si sa perchè in un gigantesco labirinto potenzialmente mortale. Il film poi aveva anche il coraggio di finire senza svelare le proprie carte, cosa che invece il seguito, La fuga, è costretto a fare e sebbene cerchi di allontanare quanto più possibile quel momento alla fine scopriamo cosa è, questa volta, a costringere dei ragazzi a diventare soldati, a contrapporsi al sistema e a morire.

Ed era lecito aspettarsi di più.

Perchè lo svelamento del motore dietro le disavventure dei protagonisti di questa serie di film (e ovviamente prima di libri) di fantascienza young adult scoperchia un vaso più grande, quello della forma. Maze runner – Il labirinto, con i suoi misteri e le sue stranezze, la sua voglia di non dire niente e tenere lo spettatore...