Nia Vardalos torna ai matrimoni grassi, grossi e greci. L’attrice e sceneggiatrice che aveva scritto e interpretato il primo film 14 anni fa, ritorna esattamente là dove un successo senza precedenti l’aveva colta (fu la commedia sentimentale di maggior successo di sempre a fronte di un investimento di soli 5 milioni di dollari), ma difficilmente poteva tornarci con meno energia.
Stavolta la protagonista Toula è diventata mamma, il suo matrimonio (quello grosso e grasso) regge bene, semmai sono i genitori a necessitare di un nuovo sposalizio a causa della più stanca e sfiancata tra le trovate: scoprono senza un perché (sic!) di non essere legalmente sposati.
Come nei cartoni animati seriali della domenica mattina di una volta.

Questa premessa è la perfetta metafora di tutto un film che non ha il minimo interesse nel preparare le situazioni o spiegarle. A Il Mio Grosso, Grasso Matrimonio Greco 2 interessa solo mettere in scena eventi, farli avvenire senza affaticarsi a motivarli.
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