Rok Bicek non solo ha trovato uno dei nervi più scoperti nel campo dei rapporti sociali del nostro decennio, la sfiducia nelle istituzioni e quindi lo schieramento automatico dalla parte dei singoli. Ma è anche riuscito a girare un film in cui questo è sfrugugliato fino ai limiti del sadismo e della cattiveria, senza mai sconfinarci davvero, per raccontare quel che nessuno racconta mai. Che poi l’abbia fatto a partire dal più scontato dei contesti, il liceo, quello le cui storie sono sempre a senso unico, sempre dalla parte di un soggetto solo, ha del geniale.
A scanso di equivoci, Nemico di classe è un film molto tecnico in cui il regista si nasconde e attraverso un gioco di torti e ragioni, che fa finta di mostrare i fatti per come sono e invece attua il massimo della manipolazione del pensiero dello spettatore con l’obiettivo di dimostrare proprio come molto spesso i meccanismi attraverso i quali ci schieriamo siano sclerotici.

Il principio è quello diventato sempre più ...