Quando contengono le ambizioni, si concentrano su piccole storie e ammaestrano il sentimentalismo Sergio Castellitto e Margaret Mazzantini sono una coppia d’autori d’oro. Purtroppo c’è un palla di metallo pesantissima attaccata al piede di Nessuno si salva da solo, che lo rallenta e lo affatica, impedendogli di prendere l’abbrivio che cerca ed esprimere al massimo il suo evidente potenziale. È l’esigenza di manifestare un atteggiamento intellettuale nei confronti della vita e dell’arte invece di lasciare che esso emerga spontaneamente dalle vicende dei protagonisti, sono le metafore e le allegorie in rima baciata, semplici e dirette, è l’abuso di scene madri che marcia contro una messa in scena invece molto moderna e rapida (e non era scontato aspettarselo da Castellitto!). In una parola la voglia di non girare “solo” un melodramma, quando girare un melodramma e basta può essere moltissimo.

In anni di dominio della commedie la coppi...