Lo spunto di No Escape è fantastico, un concept così stringente (da vero B movie) che pare calzare il risultato finale come una tutina aderente invece che come una tunica, cioè sembra che intorno a quell’idea si potesse sviluppare solo questo tipo di film (ovviamente non è così ma l’impressione è segno di bontà).

Una famiglia si reca in Tailandia per lavoro: madre, padre e due bambine piccole. Dopo nemmeno 24 ore dal loro arrivo il primo ministro viene ucciso e un gruppo di rivoluzionari inizia una vera guerra in strada contro la polizia, un massacro sanguinolento e diffuso in tutta la città che pare non risparmiare nessuno. Il bersaglio sono proprio gli americani, dipendenti di una compagnia che lavora agli acquedotti. Il colpo di coda invece sta nel fatto che il protagonista della storia è un uomo medio, per nulla avvezzo ad intrighi e situazioni d’azione. In questo la scelta di Owen Wilson è perfetta.

Purtroppo i fratelli Dowdle non riescono ad essere coerenti fino in fondo con ques...