Dopo 18 anni dopo e Buongiorno papà, Edoardo Leo torna a raccontare le seconde occasioni, la voglia di ricominciare, di cambiare vita e di inseguire un sogno anche quando sembra troppo tardi.

In città tutto va male, c’è chi fa un lavoro che odia, chi tira a campare con espedienti e debiti, chi è creditore ma ha perso ormai la famiglia da tempo e chi fa fallire la gastronomia di famiglia (attiva dal 1910!), l’unica possibile salvezza, ancora una volta nel cinema italiano, è la campagna. Lontano dalla città i 3 soci fuori dal comune che presto diventeranno 4 e poi 5 e 6 con le aggiunte meno probabili, mettono in piedi un agriturismo, ristrutturano, arredano, organizzano e quando, ad un passo dall’inaugurazione, si presenta la camorra per esigere il pizzo, in un impeto di furia tramortiscono il messo e lo nascondono, sperando di guadagnare tempo.

A questo punto Noi e la Giulia ha dato il massimo, quando la trama sbriga (con eccessiva lentezza!) la prima parte introduttiv...