Molti pregiudizi hanno accompagnato l’annuncio dell’uscita di questo “film con Belen”, nessuno però che avesse fatto notare che il problema di Non c’è 2 senza te non è di certo Belen Rodriguez (attrice non eccellente ma nemmeno peggiore di tante altre per le quali nessuno si strappa i capelli e di certo più appetibile al boxoffice, se non altro), quanto l’idea di fare l’ennesima commedia in cui l’omosessualità non è un contesto, un elemento dato o una caratteristica dei personaggi ma il punto centrale dell’intreccio (i protagonisti sono davvero gay? Come lo vivono? Vogliono dei figli?). Il film crolla immediatamente, alla seconda macchietta omosessuale, e da lì in poi arranca fino alla fine tra mille implausibilità senza ragione.

Il film crolla immediatamente, alla seconda macchietta omosessuale

L’universo costruito da Massimo Cappelli non si regge in piedi. C’è un bambino di 10 anni che ragiona e si comporta come uno di...