Una figlia sposata con un musulmano, una sposata con un ebreo, una sposata con un cinese, la coppia di genitori al centro di Non sposate le mie figlie (che senso vuole avere questo titolo?) è di quelle tolleranti solo a parole, messa duramente alla prova da 3 matrimoni (su 4 figlie) nessuno dei quali secondo la loro religione o con un uomo della loro etnia. Distrutti e fiaccati da parenti che non amano, conversazioni che non si possono toccare a tavola, cibi da non cucinare e la continua repressione delle proprie opinioni in ogni alterco, i due sperano in un marito scemo ma almeno “simile a loro” per la quarta figlia. Non sanno che invece questa sta insieme ad un attore di colore dalla famiglia ivoriana. Se non altro è cattolico.

Sulla carta abbastanza cattivo e pieno di politicamente scorretto il film di Philippe de Chauveron, come era facile intuire dai grandi incassi in patria, in realtà è molto corretto e bilanciato. Prendendo in giro tutti facendo attenzione a dare uno...