Operazione: U.N.C.L.E.
di Guy Ritchie
2 settembre 2015
Questa recensione va iniziata con una rettifica. Qualche mese fa avevamo visto delle scene di Operazione: U.N.C.L.E. in anteprima e vi avevamo raccontato le prime impressioni. Sono da buttare.
Alle volte è possibile da qualche scena capire il tono di un film, altre volte no e questo è il caso. Le medesime sequenze (alcune delle quali parevano appassionanti, altre molto meno) inserite nel flusso di questo film privo di tempi morti cambiano totalmente tono e passo. Anche le più sceme e classiche perchè troppo adagiate su stereotipi da cinema di spionaggio, acquistano un significato diverso inserite in un film dal passo rapido e dalle tante trovate com’è Operazione: U.N.C.L.E..
Operazione: U.N.C.L.E. fa un lavoro particolarissimo sul montaggio e sul racconto
Ancora di più avevamo detto che il film, cosa stranissima, non ha lo stile di Guy Ritchie. Anche questo non è vero. Se in effetti le singole scene non sono montate con quella frenesia che conosciamo da Lock & Stock e
Perfetto calco della coolness degli 007 degli anni '60 ma postmoderno nel suo sguardo ironico, Operazione U.N.C.L.E. è una chicca quasi sperimentale
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