Alla tavoletta Ouija ci era già andata vicino con Paranormal Activity, ma ora la Blumhouse (casa di produzione di Jason Blum) all’oggetto dedica un intero film, diretto e scritto da Stiles White (una vita negli effetti speciali poi la sceneggiatura di Segnali dal futuro e The possession) e l’aiuto in fase di scrittura di Juliet Snowden, che con lui già aveva lavorato. Il risultato è a dir poco scolastico sia nel senso canonico (ragazzi, una morte iniziale, il risveglio degli spiriti, conseguenze superiori alle intenzioni, antiche maledizioni) che in quello Blumhouse (quasi tutti interni, possibilità di sequel, attori poco noti, gran ritmo).

Tutto considerato era lecito aspettarsi di più. In passato Blum ha dimostrato una capacità sorprendente di scovare registi là dove nessuno avrebbe mai detto, di prendere montatori, aiuto registi e altri che orbitano intorno alla professione promuovendoli al loro primo (o secondo) lungometraggio con l’ordine di fare molto con poco e...