Più passa il tempo, più è evidente quanto Luca Argentero sia sprecato in film come Poli Opposti. Nato come puro corpo per il cinema, volto e presenza del desiderio, è subito passato al lato romantico e sognante, quello più retorico e di grande sfruttamento commerciale, trovando grandissima fortuna e quella che fino ad ora pare la sua collocazione perfetta. Dopo gli esordi con Luca Lucini però è piano piano passato a commedie sempre meno sensate, sempre meno brillanti, sempre più bisognose di lui di quanto lui fosse bisognoso di quei film. Tra gli attori di commedie è forse il più credibile, il più cinematografico e quello con la maggiore personalità (una non comune per il nostro cinema tra l’altro), eppure si butta via in progetti terribili.

Poli opposti non fa eccezione, film scritto a 14 mani (!) con la ferma volontà di realizzare un’opera semplice e molto bassa che poi ha trovato la regia di Max Croci, decisamente più pretenziosa ma lo stesso inefficace.

L’ambizion...