Fausto Brizzi dopo il disastro di Forever Young ha optato per la battaglia di Natale e si è armato del remake di un successo francese, Les Tuche, film basato su un’idea talmente banale e abusata, e così tanto bisognoso di cambiamenti per essere adattato, che si fatica a capire come mai ci sia stato bisogno di comprarne i diritti per il remake. Una famiglia di morti di fame di un paesino infame di provincia vince alla lotteria 100 milioni di euro e cambia vita, si trasferisce a Milano, comincia a spendere come non ci fosse un domani, sognando di comprarsi l’ingresso nella buona società. Se la premessa è molto simile (anche per certe inquadrature) all’originale, gli esiti sono molto diversi, soprattutto Brizzi e Martani benché scelgano di affidare la narrazione ad un insopportabile bambino-secchione che pare avere una dentiera, sono anche ragionevoli a sufficienza da comprendere che un film simile possa funzionare solo cucendo un vestito molto largo attorno agli attori e lasciando che og...