Il cinema romantico è il più maltrattato, il meno curato, il più banale.

Il cinema romantico è il più difficile da fare, il più complesso da rendere e uno tra i più seri da affrontare. Patrice Leconte ha l’indubbio merito di affrontarlo molto seriamente con Una promessa (ma non è la prima volta nella sua carriera), non vuole svilirlo con lo smielato, il banale e l’accattivante, nè vuole cercare un realismo moderno che stonerebbe con l’adattamento del romanzo Viaggio nel passato di Stefan Zweig. Sceglie di realizzare un film in costume che guardi i sentimenti da fuori, cercando scrutare ogni gesto o movimento rivelatorio dei personaggi.

In Una promessa l’amore infatti non si manifesta mai, non si dichiara se non a mezza bocca, non è sbattuto in faccia allo spettatore, è semmai suggerito. È evidente fin dall’inizio il triangolo che si instaurerà tra i personaggi (siamo tutti spettatori smaliziati, sappiamo bene che un uomo e una donna che si incontrano in un...