In tempi in cui il pubblico femminile più giovane viene nutrito con un cinema e una narrativa che spaziano in quanto a generi (finendo spesso dalle parti della fantascienza), Resta anche domani è la controriforma, racconto fieramente vecchio stampo nel quale non avrebbero stonato fazzoletti di pizzo per asciugare le lagrime, nel quale si casca correndo e in cui ogni due parole c’è una dichiarazione di sentimenti. Anche più di Colpa delle stelle il film di R. J. Cutler tratto dall’immancabile romanzo (questa volta di Gayle Forman) rimette il dolore del corpo femminile al centro del racconto, rivendicando per la donna il ruolo che storicamente la narrazione popolare le ha sempre affidato, cioè quello di custode dei sentimenti più estremi e quindi calamita per ogni tragedia.

Resta anche domani è un film fieramente tragico come non se ne vedevano da un po’ (almeno nel segmento del cinema che vuole incassare) che per una sua buona fetta è ambientato in un ospedale, luogo c...