Il binomio regista/attrice protagonista su cui si regge Reversal è perfetto, anche se il film perfetto non lo è ma più il migliore dei biglietti da visita possibili.
Una consuetudine inesistente in Italia infatti è quella di esordire con un film di serie B. Chi non sceglie la strada più intellettuale del cinema indipendente ma dei film ama il movimento, la parte tecnica e la possibilità di realizzare opere formalmente ardite, parte con un film di genere di serie B, una garanzia e un campo (relativamente) facile, uno in cui i compiti e le missioni sono pochi e ben chiari. Reversal è un film di vendetta per il quale serve ritmo, serve di essere spietati e serve di saper giocare con il concetto di “soddisfazione” dello spettatore (dargliela o no? e quanto? e quando?).
Cravioto ha la passione per la narrazione. Lo si vede da come gestisce bene un inizio che si propone di non essere convenzionale...
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