Non è semplice raccontare ogni volta la stessa storia. Non lo stesso genere di storie, si badi bene, ma proprio la stessa storia, quella di Gesù, figlio di un falegname che si professa invece figlio di Dio, nato da un vergine. L’uomo che voleva rivoluzionare la società della Galilea e per questo divenne inviso ai potenti fino ad essere tradito dai suoi discepoli e morire in croce nel pubblico ludibrio, salvo poi resuscitare tre giorni dopo e ascendere al regno dei cieli. Non è semplice per niente. Il cinema l’ha presa alla lettera per decenni nei kolossal e nei film meno riusciti, fino a che sembrava non potesse più essere raccontata.

Adesso che invece i film si sono specializzati, che i punti di vista strani e inusuali sono la regola, possono esisterne versioni come La Passione di Cristo di Mel Gibson (centrata solo su alcune ore di questa grande trama e solo sulla dialettica tra spirito immortale e carne mortalissima) o altre come Risorto (centrata su un personaggio inventato che gua...