E dopo i Mari (citati anche qui) ecco i Khanty.

Siamo nel 1934 e l’Unione Sovietica non può certo permettersi che i due popoli dei Khanty e Nenets si rifiutino di aderire agli ideali rivoluzionari lassù a due passi dalla lontana Siberia.

I Khanty adorano una Dea Gatta, non ne vogliono sapere di Stalin e allora ecco che è fondamentale mandare l’eroina Polina (fin da piccola stupì i suoi genitori con incredibili doti da pistolera) a persuaderli ad aderire ai dettami della Madre Russia. Polina mette in piedi la sua squadra (con lei vuole: uno scultore, un compositore, un cineasta sosia di Sergej M. Ejzenštejn, un architetto e un regista teatrale) e parte verso le regioni del fiume Ob, non troppo distanti da quel Lago Kenozero la cui eccentrica comunità è stata raccontata dal Končaloskij del Leone d’Argento alla regia dell’ultima Mostra del Cinema di Venezia The Postman’s White Nights.

E’ un momento in cui affermati registi russi riflettono e realizzano film s...