Un’investigatrice slovena infiltrata nella comunità montana al confine tra Italia e Slovenia, un prologo con un bimbo testimone di un episodio di violenza al momento di sconfinare in Italia e uno strano intrigo di bosniaci e italiani che non è ben chiaro cosa abbiano in comune e cosa da nascondere. Intorno a questi elementi che richiamano il genere si dispiega La foresta di ghiaccio ma lo fa nella maniera più lontana possibile dal suddetto genere. Se i polizieschi, i noir, i gialli o anche solo i thriller hanno tutti in comune una certa asciutta compattezza, l’essere finalizzati all’intreccio, il fondarsi su una serie di eventi che il genere prevede, La foresta di ghiaccio è fondato invece sui personaggi ed è disposto a qualsiasi implausibile bestialità nei confronti dell’intreccio e della coerenza pur di andare dietro ai tormenti dei personaggi.

É una storia comune a moltissimo cinema italiano recente, quella della “patina di genere”, una foglia di ...