Lo straordinario viaggio di T.S. Spivet
di Jean-Pierre Jeunet
28 maggio 2015
Ha fatto un film in America senza farlo davvero Jean-Pierre Jeunet perchè ha girato con una troupe e maestranze in linea di massima francesi (ed eccezione del direttore della fotografia e pochi altri) in territorio americano una storia puramente statunitense, nella quale l’attraversamento della paese è fondamentale tanto quanto l’esigenza di mostrarne gli scenari.
Nel viaggio straordinario che compie il bambino del titolo c’è il senso stesso dello spostarsi e diventare qualcos’altro, passare da una fase all’altra della vita come nella più classica delle parabole ma con un’aderenza alla filosofia del viaggi che stupisce da un francese. Il bambino prodigio che inventa una macchina per il moto perpetuo e per questo è chiamato a parlare allo Smithsonian vive in realtà in una fattoria e non ha avuto il coraggio di dire la sua età al team dello Smithsonian. Lo stesso ha deciso di recarsi lì, viaggiando da solo per tutto il paese perchè cova qualcosa dentro...
La consueta ode dello straordinario attraverso i dettagli di Jean- Pierre Jeunet in Lo straordinario viaggio di T. S. Spivet è al servizio dell'elaborazione di un lutto
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