C’è qualcosa sulle spalle di Lee Chandler, il riparatutto interpretato da Casey Affleck con quelle doti sottotono e moderate che lo contraddistinguono, lo capiamo quasi subito dal suo desiderio di non interagire con nessuno e di ricevere botte nei bar in cui si va ad ubriacare. Già questo non è comune e rivela che in Manchester By The Sea c’è una scrittura che non ha legami con il resto del cinema svelto e rapido americano. Il fatto che Lee sia poi richiamato nella cittadina del titolo, quella in cui è vissuto a lungo e in cui ancora sta la famiglia di suo fratello appena deceduto, non fa che accentuare la sua estraneità a tutto. Non desidera fare niente, fa solo ciò che si sente in dovere di fare con l’idea di riandarsene il prima possibile. È lì per senso del dovere e per rispetto, ma in realtà non è lì. Almeno fino a che non salta fuori che il fratello ha indicato proprio lui come unico tutore di suo figlio, visto che la madre non è raccomandabile.

È più o meno qui che i flashback i...