La parte più interessante di Coherence sono i suoi presupposti: cercare di fare un film di fantascienza a partire da un’improvvisazione, accumulare dati, idee e stimoli con un ordine di massima ma senza troppi dettagli per poi dargli forma al montaggio e intanto aver ottenuto una vivida rappresentazione non di un mondo, di una possibilità di futuro o delle scelte che ipotetiche tecnologie implicherebbero, quanto di un gruppo di esseri umani in un interno colti dall’indeterminabile.
La riuscita purtroppo non sempre è a livello di queste premesse.

Un gruppo di amici si incontra per una cena a casa di uno di loro. Sono diverse coppie, c’è qualche ruggine e qualche rimosso nel loro passato (la ragazza di uno prima stava con un altro), normali tensioni latenti che cominciano ad esplodere quando va via la luce in tutto il quartiere, scompare il campo ai cellulari e nell’andare nella casa dei vicini per chiedere aiuto o fare una telefonata due di loro scoprono che la c...