Apparentemente la miniserie in quattro parti di 007 scritta da Neal Purvis e Robert Wade (con l’aiuto di Paul Haggis per i primi due capitoli e di John Logan per i secondi due) è giunta al termine. La rifondazione dell’eroe a partire da un romanzo originale mai portato sullo schermo (seriamente) cioè Casino Royale e basata interamente sul concetto di morte sembra chiudersi qui. Come per i supereroi, quasi 10 anni fa Barbara Broccoli ha scelto di tracciare un arco narrativo su James Bond in 4 parti, dalle origini fino a una possibile chiusa, una grande storia che non dura più di un anno nella vita del personaggio, che lo rilancia (in questo senso la serie è un reboot) come eroe moderno e ne ridefinisce i contorni, ovviamente partendo dal classico ma aggiornandolo anche in alcuni degli aspetti più basilari.

Il quarto film con Daniel Craig non è eccezionale, non brilla nè per inventiva nè per coolness (sempre minore) del personaggio

Spectre tira le fila di tutto. Inizia durant...