C’è una simpatica vecchina coriacea che non si arrende al proprio status e decide che sopravviverà un anno intero nella località di vacanza in cui si era recata. A stagione finita perde il treno che doveva riportarla a casa e decide di rimanere, industriandosi nonostante l’età. Attraverserà le 4 stagioni e farà strane amicizie, ricorderà momenti della sua infanzia e giovinezza.
Tutto si può dire a Le Stagioni di Louise tranne che non sposi la forma con il contenuto. Per raccontare questa storia lieve e delicata, Jean-François Laguionie mette in piedi un film animato sui toni pastello sbiaditi, dalla saturazione bassissima e tempi dilatati, senza nemmeno un dialogo ma con tutta narrazione fuori campo.
Tutto si può dire a Le Stagioni di Louise tranne che non sposi la forma con il contenuto. Per raccontare questa storia lieve e delicata, Jean-François Laguionie mette in piedi un film animato sui toni pastello sbiaditi, dalla saturazione bassissima e tempi dilatati, senza nemmeno un dialogo ma con tutta narrazione fuori campo.
Fieramente anziano come film, come concezione e come celebrazione della tempra di una donna che non ricorda quasi nulla ma è attraversata da lampi di consapevolezza e ricordi improvvisi, Le stagioni di Louise vuole trascinare lo spettatore in una dimensione da sogno lieve a furia di unR...
Delicato, raffinato, lieve, riflessivo. È tutto quello che Le stagioni di Louise vuole convincere il pubblico di essere, ma in realtà inventa e crea ben poco
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