La forza del primo Ted stava tutta nel fatto che il protagonista non fosse Ted, ma l’umano che lo possedeva e ci era amico. L’orsacchiotto parlante era la maniera in cui il film trattava il tema abbastanza abusato degli adulti mai cresciuti, dell’essere eterni ragazzini alimentati a cultura pop. John non abbandona mai il suo orsacchiotto perchè anch’esso cresce con lui: c’è un modo di essere ragazzini che si evolve e arriva fin’anche ai 40 anni. In Ted 2 invece il protagonista è proprio Ted e la sua paradossale lotta per essere riconosciuto come umano. L’orsacchiotto come i gay e gli afroamericani, cestinata qualsiasi idea più elevata il film è un lungo collage di situazioni e gag, tutte molto riuscite ma decisamente più deboli dal punto di vista narrativo.

Non si può infatti negare quanto MacFarlane sia bravo a manipolare la risata del pubblico. Anche quando deve piegare la testa a regole e regolamenti del cinema di grandissima produzione ries...