La Settima Onda
di Massimo Bonetti
24 maggio 2018
È un film che parte da presupposti molto semplici La settima onda: uno scenario umile, un personaggio in difficoltà economiche e un obiettivo semplice che pare irraggiungibile. La base è quella del cinema della liberazione, la determinazione nel ritrarre la lotta di un individuo contro la società che non gli consente di sopravvivere. Andando a guardare da vicino però le cose stanno molto diversamente. Il pescatore interpretato da Francesco Montanari, che vorrebbe aprire una pescheria ma è schiacciato dai debiti, non è vessato dalla società ma più causa del proprio male, la sua storia d’amore con una moglie silenziosa e problematica (l’opposto della suocera piena di lamentele) pare un fardello più che una salvezza e infine la società intorno a lui non è indifferente ma partecipe. Proprio dagli amici e dalle conoscenze arriverà infatti un barlume di salvezza.
La settima onda prende insomma subito i contorni della favola, ovvero del racconto nel quale le molte difficoltà e la ...
Con una base simile al cinema italiano della liberazione ma una realizzazione più che altro favolistica, La settima onda amalgama male i suoi ingredienti
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