Considerato il concept stringente di mettere in scena quella che è stata l’esperienza di un lungo reportage, diversi giorni passati con David Foster Wallace per conto della rivista Rolling Stone, The End of the Tour poteva finire malissimo. Misurandosi nell’impresa inconsueta di adattare per lo schermo un articolo, per quanto lungo ed esaustivo, il film poteva cadere in diverse trappole ed è stupefacente invece quanto riesca ad evitarle. Questo gioiello di James Ponsoldt non solo centra il suo obiettivo (raccontare la personalità, le idiosincrasie e i problemi di David Foster Wallace) ma riesce addirittura a restituire con un grado coinvolgente di dubbi e ambiguità il mondo in cui aveva scelto di vivere, lo statuto che desiderava per se stesso come scrittore e la maniera con la quale si imponeva di abitare il sistema letterario.

Estraneo per carattere e personalità al genere del biopic (anche la provenienza, cioè un articolo e non una biografia agiografica aiuta), The End of the Tour