The Program
di Stephen Frears
8 ottobre 2015
È senza dubbio uno dei migliori “creatori di mondi” che ci siano Stephen Frears. Non ha la fantasia malata di Terry Gilliam ma ama, mantenere i piedi per terra lui, eppure i due si somigliano più di quanto non si potrebbe credere, entrambi hanno la capacità di ordire una messa in scena di diabolica precisione, così perfetta, coerente e inattaccabile da fornire l’impressione di aver girato un documentario all’interno del mondo che invece hanno creato da zero. Frears ricrea luoghi possibili, ambienti reali e interazioni plausibili, non inventa niente (in teoria) ma ricostruisce il reale, eppure questo suo “falso” è reso credibile dallo scorrere degli eventi. Non sono quindi i suoi quadretti a stupire ma la maniera in cui il flusso del racconto rende invisibili le maschere, il trucco, la scenografia, il montaggio e tutto quello che di finto esiste nel cinema.
Mancanza di storia, mancanza di retroscena ma anche mancanza di dettaglio
Proprio per questo mo...
Troppo rapido, troppo superficiale, troppo concentrato sui personaggi e non sui fatti, The program fallisce proprio nel terreno in cui decide di misurarsi
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