Non è per nulla frequente che un film italiano decida di raccontare una storia di successo, per giunta una vera. Quel terreno che di solito è lasciato alla serialità da tv generalista raramente è battuto dal cinema, che invece preferisce le storie di fallimento o ancora quelle di successo nel fallimento, quando cioè non aver trionfato è una fortuna o una pratica che nobilita. Per questo suona così strano un film come The Startup, che tra alti e bassi fa la cronaca (necessariamente di parte e molto a tesi) di cosa sia accaduto a Matteo Achilli quando 5 anni fa ebbe l’idea di fondare un social network che consentisse agli utenti di trovare lavoro.

Il problema del film di D’Alatri sta però tutto nell’aderire maniacalmente al punto di vista del protagonista, tanto da fare propria la chiave di lettura del marketing di Egomnia (così si chiama il social network), ovvero la tecnologia in grado di mettere fine alle raccomandazioni. L’idea che viene ad un ragazzo romano nell’estate della maturit...