Tanto aveva impressionato Non pensarci nel 2007 da generare una meno fortunata serie televisiva, tanto aveva impressionato che, sembra di capire, anche per il suo film successivo Gianni Zanasi ha radunato la medesima truppa (tornano Teco Celio, Giuseppe Battiston e soprattutto Valerio Mastandrea) sempre in una storia di imprenditoria fallimentare del nord Italia e tentativi di salvezza di una famiglia.

La felicità è un sistema complesso però non ha nulla a che vedere con Non pensarci, è un film che non sembra nemmeno diretto dal medesimo regista tanto vaga senza metà. Non c’è traccia della concretezza di quel film che ha cambiato la percezione presso il pubblico dell’abilità di Zanasi, anzi c’è l’esatto opposto, un andamento errante che perde per strada anche quel poco d’interessante che le premesse lasciavano intuire.

Buona parte della commedia del film si basa su Valerio Mastandrea intento a fare brutte figure, a disagio in diverse situazioni e come abbandonato a se stesso in contest...