Il connubio Manfredonia/Albanese è tanto amato dal duo e dai produttori quanto inefficace.

Dopo È già ieri e Qualunquemente anche Tutto Tutto Niente Niente presenta i consueti difetti: lungo, raccontato male, poco divertente e sproporzionato nelle ambizioni. La storia del politico calabrese Cetto La Qualunque viene triplicata affiancandogli altri due personaggi, il vecchio Frengo con tutti i suoi vecchi tormentoni (politico di area cattolica ammanicato con il Vaticano) e Olfo (leghista militante). I tre arrivano in parlamento a portare caos ognuno a modo proprio.

Se almeno Qualunquemente, pur nella sua povertà generale, riusciva ad azzeccare due o tre momenti in grado di incrociare satira seria, con comicità onesta, qui si perde anche quello. La trama è un malloppo di scene, i tre personaggi sono sempre slegati e l'alternanza tra i loro segmenti di racconto è poco fluida. Insomma ci si annoia molto e si ride poco. Alla fine sono pro...