Che al pubblico americano possa, sulla carta, interessare un film come Parkland non c’è alcun dubbio. Scegliendo di raccontare, attraverso gli occhi delle persone comuni, i giorni che seguirono l’attentato a John Fitzgerald Kennedy nel Novembre del ’63, il regista Peter Landesman tocca corde già fatte efficacemente vibrare da Oliver Stone con il suo JFK – Un caso ancora aperto.
Insomma, una scommessa che poteva essere già vinta in partenza. Se poi ci aggiungiamo un cast di tutto rispetto, tra cui spiccano i nomi di Paul Giamatti e Marcia Gay Harden nonché Zac Efron finalmente prossimo allo sviluppo e slegato da ruoli adolescenziali fighetti, la riuscita del film risulta essere praticamente scontata.
Peccato che a Landesman piaccia davvero vincere facile, e non si preoccupi minimamente di elevare la sua opera quel tanto che basti a distinguerla da un mero agglomerato di filmati di repertorio e personaggi che, a cinque minuti d...
L'assassinio Kennedy narrato dai personaggi di contorno: questa l'idea al centro del fiacco Parkland di Peter Landesman, in concorso al Festival di Venezia 2013...
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