La teoria di Gilliam è che nulla ha senso ma almeno noi possiamo vivere questo caos immotivato con del sentimento. Quello è lo zero a cui il matematico Qohen Leth non riesce mai ad arrivare, l'equazione che non completa, il dato che non elabora, del resto nessuno prima di lui c'è riuscito e forse nessuno dopo di lui ci riuscirà (tutti però sono impazziti nel provarci).

 Periodicamente Terry Gilliam torna alla fantascienza e questa volta sembra riprendere le fila di quel futuro distopico e autoritario visto in Brazil, quello in cui gli individui sono schiacciati da un'azienda disumana, dinamiche di lavoro che paiono militari e una generale disumanizzazione dei rapporti in una società piena di spazzatura, barboni e mancanza di umanità.

Le soluzioni visive preferite di Gilliam: prospettive sghembe, lenti leggermente deformanti, profondità di campo (come sempre c'è Nicola Pecorini alla fotografia), in ampi inter...