Arance e martello
di Diego Bianchi
5 settembre 2014
Da sempre Zoro, ovvero Diego Bianchi, lavora sull’audiovisivo per forzare il linguaggio tradizionale del reportage e raccontare la realtà in maniera personale. Ha cominciato online, poi ha trasferito il suo stile alla televisione (evolvendolo nel tempo) e adesso gira un film cercando di integrare il linguaggio canonico del cinema al proprio.
Il canovaccio è dichiaratamente Fa’ la cosa giusta, che Bianchi prende fedelmente e adatta al contesto italiano (gli extracomunitari, gli italiani e gli italiani di nuova generazione, la politica invece che il razzismo), ne segue tutta la struttura con una certa coerenza (monologhi inclusi) e una buona capacità di adattare, tradendo solo il pessimismo e la spietata durezza del finale.
Il canovaccio è dichiaratamente Fa’ la cosa giusta, che Bianchi prende fedelmente e adatta al contesto italiano (gli extracomunitari, gli italiani e gli italiani di nuova generazione, la politica invece che il razzismo), ne segue tutta la struttura con una certa coerenza (monologhi inclusi) e una buona capacità di adattare, tradendo solo il pessimismo e la spietata durezza del finale.
E forse è proprio questo rapporto con Fa’ la cosa giusta la parte migliore del film, perchè Arance e martello ne traduce bene l’estetica, ne segue quell’atteggiamento da black culture molto attaccato ai corpi e smaliziato riguardo alla lo...
Con Arance e martello Zoro approda in tv cercando di mescolare il linguaggio che ha sviluppato in rete e online con il cinema che ama
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