“Tutto il resto è noia.”

No, non lo dice Califano: lo dice Elio Germano nei deformi panni di Giacomo Leopardi, protagonista di Il giovane favoloso di Mario Martone, presentato oggi al Festival di Venezia. La frase è emblematica e straordinariamente calzante per descrivere lo scolastico biopic del regista italiano, che dopo essersi dilettato a insegnare al pubblico cosa fosse il Risorgimento con Noi credevamo, torna al Lido per la sua seconda lezione da liceo, passando senza batter ciglio dalla storia all’italiano – ci si chiede a questo punto se, la prossima volta, deciderà di istruire gli spettatori su geografia, filosofia o matematica.

Martone non delude certo i fan del suo cinema, che trae la propria linfa vitale da un didascalismo figlio di tante biografie cinematografiche del passato, puntuali ma senz’anima. Ciò che lascia perplessi è la scelta di dedicarsi a ripercorrere la vita di un uomo, quel Leopardi tanto odiato dai fannulloni del liceo, che dal...