Nota dell’editore: il film è del 1916, abbiamo quindi permesso a Francesco Alò di dare libero sfogo alla sua furia spoileratrice
Maciste solleva tutto: morale, senso patriottico, amici, nemici, bambini (7!), cavalli e perfino due fidanzatini prima dell’ultim fotogramma con sguardo in macchina e ghigno da bambinone esaltato tra Adriano Celentano e Benito Mussolini.
C’era una volta il grande cinema muto italiano. Quello che inventava la carrellata con Cabiria (grazie a Giovanni Pastrone) e quello che realizzava 130 film di propaganda tra la I e la II Guerra Mondiale quando la capitale della celluloide era più Torino che Roma e la Itala Film era più importante della Universal.
Eravamo maestri del cinema all’epoca e il ciclo di Maciste, personaggio nato da una costola di Cabiria grazie alla prestanza di Bartolomeo Pagano, regalava film di grande fattura e arte visiva...
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