11 minuti è il titolo del film e il tempo della sua storia. I medesimi 11 minuti nella vita di diverse persone che vivono in un fazzoletto di terra della medesima grande città, ognuno ha la sua vita e i suoi problemi che in quegli 11 minuti giungono tutti insieme ad un grande intreccio finale che li vedrà protagonisti.
È un’idea vecchissima, il film che ha una particolare costruzione temporale e che afferma l’influenza involontaria che ognuno ha nelle vite degli altri, una trama che non è tale resa film dal suo essere presentata con questa decostruzione. Senza dire dell’intreccio finale (di una povertà immaginativa sconvolgente), Skolimowski realizza un film vuoto e riempito d’aria.
C’è chi fa un provino, chi vende hot dog, chi gira con il proprio cane, chi consegna droga, chi ha tradito il proprio compagno e chi fa il lavavetri, nessuna storia ha un vero e proprio arco nei suoi 11 minuti nè tantomeno ha un senso. Sono piccoli accenni, trame che in realtà ...
Cinema da anni '90, in cui la decostruzione delle storie è l'unico stimolo, 11 minuti gira totalmente a vuoto e cerca un senso con un finale a sorpresa
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