C’è un quadretto votivo, un immaginario da nicchia con santino nelle coordinate visive di Per amor vostro, film che parla la lingua del kitsch con fierezza, che sceglie una canzone neomelodica come narratore e contemporaneamente coro della sua tragedia, che racconta una storia come le si può trovare nelle canzoni di Gigi D’Alessio. Anna, madre di tre figli di cui uno sordo, subisce le angherie di un marito di cui sospetta la professione (strozzino) ma non osa pensare, mandata dalla famiglia in riformatorio quando era bambina per coprire i crimini del fratello maggiore, ha arrancato tutta la vita ma ora ha un contratto, un lavoro, può mantenere i figli e forse liberarsi del marito violento e criminale che ha messo sul lastrico tutti quelli che gli stanno intorno.

Gaudino per raccontare quest’operetta napoletana, tra la sceneggiata e la tragedia, tra il romanzetto rosa ed echi almodovariani sceglie un bianco e nero dipinto spesso di colori sparati, sceglie di ritrarre l...