Jackie Kennedy è il dolore.

Lo è tradizionalmente nell’immaginario collettivo e lo è nel film di Pablo Larrain, che ricalca molto dell’immaginario sulla regina triste di un casato reale privo di nobiltà. Jackie è un film sulla decadenza, sui fasti di una volta “Non sono mai stata così felice come in quei giorni”, dice più volte (e lo ha detto realmente) la Jackie di Natalie Portman mentre vediamo come Larrain giochi tutto il film nei saloni del palazzo reale, sulle stanze della Casa Bianca, ne mette in scena la magnificenza per mettere in evidenza la fine di tutto e la necessità di un’ultima grande cerimonia, una che testimoni la grandezza degli unici reali americani.

Rappresentare l’omicidio, il viaggio in aereo con la salma, il funerale, le lotte negli uffici per ottenere la celebrazione che la vedova sapeva essere indispensabile affinchè il marito non fosse solo uno dei presidenti uccisi in carica (non sono pochi, nessuno lo ricorda) ma una figura a livello di Lincoln, sono alcuni d...