Chi ricorda lo Shame di Steve McQueen, coraggiosamente presentato al Festival di Venezia del 2011, non potrà non notare parecchi punti di contatto con Rocco, celebrazione malinconica con ambizioni introspettive del re del porno Rocco Siffredi, firmata da Thierry Demaizière e Alban Teurlai e approdata oggi al Lido come evento speciale della sezione Giornate degli Autori.

Sin dalle prime inquadrature – il pene di Siffredi sotto la doccia, drammaticamente illuminato e coniugato a una voice over che già presenta la “maledizione” che il protagonista si porta dietro – l’intento di Demaizière e Teurlai è chiarissimo: celebrare la fragilità umana di un divo riconosciuto, mostrando al mondo la difficoltà di conciliare l’anelito a una tranquilla vita familiare con un irrefrenabile impulso sessuale.

Operazione affascinante, la cui validità è però smorzata dal fatto che lo stesso Siffredi, negli ultimi anni, non abbia mancato di sottolineare il dramma umano che...